Le recensioni di Don Vito

L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome

Dalla serie di libri che Alfrè mi ha procurato (vedi recensione precedente – Ndr) ci sta un romanzo di Alice Basso.
È la storia di una ghostwriter. Ku fu una ghostwriter, mi chiederete. Io sono sempre restio a parlare, ma per vossia uno strappo feci.
Si tratta di un personaggio che ha l’incarico di scrivere testi per conto terzi (libri, articoli, lettere commerciali, discorsi pubblici), ma non appone la propria firma alla conclusione del lavoro. Lo fanno, appunto, questi terzi che lo commissionarono. Tutto ciò mi riporta alla memoria i bei tempi della mia gioventù, quando gestivo a scuola un umile giro di temi contraffatti…
Tornando alla protagonista di questa storia, Vani, lavora per una casa editrice e si occupa, appunto, di scrivere al posto degli altri. Dotata di una grande empatia, impara quel determinato argomento di cui deve trattare e riproduce perfettamente lo stile del cliente che firmerà il testo. Il suo dono da camaleonte opera assieme ad una notevole dose di capacità deduttiva, portandola a collaborare con la polizia quando la sua ultima committente verrà rapita (addimandai ad Alfrè se lui ne avesse saputo qualcosa del rapimento, ma lui negò da bravo picciotto).

Certo, Vani si rivela una brava picciotta, ma potrebbe evitare di imprecare: il romanzo, infatti, si legge tutto d’un fiato e la scrittrice utilizza uno stile coinvolgente.
Leggeteviddu.
Don Vito Tanticchia

 

Alice Basso

“L’imprevedibile caso della scrittrice senza nome”

Garzanti