Lo storyteller (parte VI)

7. Sede FBI. Dipartimento degli XYZ files. Ufficio dell’agente Wolf Folder.
-Jake Pattrow.- Stone ripetè quel nome come se stesse assaporando ogni singola sillaba. Per un momento Folder ebbe la netta sensazione che lo sguardo del suo ospite lo attravessasse da parte a parte. Infine, tornò a posarsi su di lui, -Cosa c’entra Jake? Perchè mi ha mandato a chiamare? Se voleva un autografo, bastava che mi inviasse una mail allo studio grafico.
-Nessun autografo, signor Stone.- replicò laconico Folder.
Il pirata Jake Pattrow era il protagonista di una serie di pubblicità per la “Where? crociere”, una famosa compagnia di viaggi. Era la lampante parodia della fortunata serie cinematografica “Pirati dei Caraibi” e, in primis, ne scimmiottava il protagonista stesso, Jack Sparrow, interpretato da uno scoppiettante Johnny Depp. Era stato difficile trovare un attore che andasse bene per la parte di Jake, ma alla fine lo studio si era rivolto ad un agente artistico specializzato in sosia di personaggi famosi e così… bingo! Era nato capitan Pattrow.
Una creatura di Stone, naturalmente. Perchè il suo lavoro era quello dello storyteller, una persona, cioè, in grado di raccontare una storia al pubblico. Spesso si tratta di attori, scrittori, sceneggiatori, pubblicitari. Lo storyteller è sempre esistito: una volta li chiamavano cantastorie.
-Allora, perchè mi sta parlando di Jake Pattrow?
-Perchè è sparito!- esclamò Folder col tono di voce di quando si dice una cosa ovvia.
-Jim Watson è scomparso?
-Non si tratta dell’attore che impersona Pattrow.- fece scivolare sotto gli occhi di Stone un paio di riviste che riportavano la pubblicità di “Where? crociere”. Le foto erano complete di tutti i particolari, ma sull’amaca tra una palma e l’altra nella quale doveva essere adagiato Jake, c’era soltanto il vuoto… la bella damigella rapita svolazzava accanto ad una corda appesa ad un enorme lampadario ondeggiante su una sala da ballo gremita da attori nelle pose più disparate a raffigurare una folla nel panico, ma a reggere la ragazza intorno alla vita non c’era altro che il vuoto, -Questo soltanto per la carta stampata. Ho solo anticipato la baraonda che l’avrebbe travolta stamattina in ufficio.
Stone osservava allibito le pagine che Folder gli stava mostrando.
-Impossibile!- sussurrò.
-Se si esclude l’impossibile, tutto ciò che rimane, per quanto improbabile, non può che essere la verità!
Sobbalzarono entrambi al suono di quelle parole e si voltarono verso l’angolo oscuro accanto allo schedario dove stava accucciata Deppry.
-Quel cane ha parlato!- esclamò Stone, strabuzzando gli occhi in un misto di stupore e di panico.
Folder fra sè rimase perplesso: quello doveva essere un creativo, uno che giocava tutto il giorno con la propria fantasia e poi, al primo sentore che la realtà fosse più complessa, non poteva credere ai propri occhi.
Alzò le spalle.
-Però ha ragione. Deve esserci una causa per cui il suo personaggio è sparito da tutte le pubblicità che avete pubblicato a 360 gradi su tutti i media!
Fu a quel punto che la porta si spalancò con violenza inaudita, facendo sobbalzare entrambi.
Scannacani era tornato ed aveva fatto il suo ingresso nella maniera meno discreta.
Nel suo cantuccio, Deppry sospirò e rivolse il muso alla parete: quando sarebbe giunto il suo turno? Anche lei si era recata nell’ufficio di Folder per un motivo ben preciso!
Intanto, Scannacani stava sbraitando.
-Folder! Soltanto lei può intervenire!
-Cos’è successo, tenente?
Nella sua momentanea follia, Scannacani riconobbe Stone.
-Ah! Vedo che è ancora alle prese con questo delinquente!
-Non sono un delinquente!
-Si concentri, commissario!
-Non posso!
-Perchè?
-Non sono un pomodoro.
Folder si ricordò che Landon aveva tessuto le lodi del suo amico poliziotto dicendo che la sua testa celava una delle più brillanti menti investigative di questo tempo. Quindi prese un bel respiro e ritentò.
-Che cosa è venuto a fare, qui da me?
-Lei si occupa di casi misteriosi, giusto?
-Già, quelli che ufficialmente vengono identificati come XYZ files.
-Una misteriosa creatura mi ha rigato la fiancata dell’auto!
-Da cosa deduce che sia stata una misteriosa creatura?
-I graffi sono tre. Longitudinali. paralleli fra loro.
-Ha parcheggiato vicino al pilastro in cemento armato giù in garage?
-Esatto!
-Ha cercato di girarci intorno facendo una manovra troppo stretta?
-Già.
-Tra un graffio e l’altro ci sono altri segni?
-Giusto!
-La misteriosa creatura è il pilastro!
-Lei è un grande! Vado subito ad affrontarlo! Lei stia pure a torchiare questo avanzo di galera!
Detto questo, Scannacani uscì di corsa nel corridoio. Dalla porta ancora spalancata, Folder vide volare un diffusore di broncodilatatore per asmatici. Nella sua foga insensata, in fondo, il tenente gli aveva reso un gran servizio. Aveva certamente investito in corsa qualcuno che cercava di origliare il suo colloquio col signor Stone. E quel qualcuno, altri non era che l’Uomo con l’asma! Quindi il suo gruppo era interessato a quel mistero! Guai se fossero riusciti a venirne a capo prima di lui. Anzi a trovare capitan Pattrow. Se fosse andata così, davvero il pirata sarebbe scomparso. Per sempre!
(continua)
Andrea Savio