Fahrenheit 451

Il mio nome è Landon. Ted Landon. Chicago è la mia città. È dura la vita di un investigatore privato, qui a
Chicago. Talvolta devi pedinare un sospetto malavitoso per settimane, talaltra bisogna fare lunghe
ricerche nei registri comunali. In tutti i casi ti devi armare di tanta pazienza e parole crociate.
Cosa dire, poi degli appostamenti? Lunghe ore fermi nella propria auto in attesa che il sospetto decida di
uscire in strada. Be’, certo, per questo bisognerebbe possedere un’auto. Nel mio caso, ci si rannicchia su
una panchina in pietra (ideale per le attese notturne nei mesi invernali), oppure al tavolo di un bar in
prossimità della vetrina (ideale per le attese notturne, a patto che si scassini l’uscio d’ingresso). Sì, proprio
così.
In ogni caso, comunque, la compagnia di un buon libro può aiutare.
Un consiglio?
Volete una lettura rilassante, in cui l’unica cosa pericolosa che accade consiste in un cucciolo affettuoso
psicopatico che affoga la gente a colpi di coccole? Allora non leggete “Fahrenheit 451”. Sì, proprio così.
Si tratta di un romanzo scritto da Ray Bradbury nel lontano 1953. Terribilmente attuale, considerato che è
ambientato dopo l’anno 2022. Descrive una società multimediale, in cui le persone crescono con
l’abitudine alle immagini trasmesse dai teleschermi e la tecnologia più ambita risiede in televisori che
coprono pareti intere. Giochi televisivi e cultura predigerita sono gli ingredienti principali dello svago e
una delle fonti principali di diffusione dell’informazione (troppa fantascienza, signori, questo Bradbury!
Sì, proprio così!).
Il protagonista, un certo Montag, fa il pompiere. Soltanto che, in una simile società, il suo lavoro consiste
nell’appiccare gli incendi, non nello spegnerli! Montag incendia i libri! Oggetti considerati pericolosi. Sì,
proprio così.
Un giorno, durante un intervento della sua squadra, avviene un fatto inquietante: una donna si fa bruciare
assieme ai suoi libri, piuttosto che pensare a salvarsi la vita. A Montag i conti non tornano e comincerà a
ricercare la verità. Una verità “scottante”! Sì, proprio così.
Edito da Mondadori, “Fahrenheit 451” risulta un libro che cattura il lettore dalle prime frasi, nonostante lo
stile di Bradbury in alcuni punti rasenti una forma di poesia prosastica che un po’ risulta disorientante.
Risulta sicuramente una graffiante critica alla società contemporanea.
Al prossimo appostamento… ehm, libro!
Sì, proprio così!

Ted Landon

(foto di Andrea Savio)