Le recensioni di Don Vito

Il Signore degli anelli (un’intervista)

Don Vito (d’ora in poi, DV): Quando presi in mano questo romanzo, mi feci persuaso di dover addimandare un aiuto per raccontarvi questo tomazzo
Esse (d’ora in poi S): Ehm, ehm, signor Tanticchia! Deve dire “libro”, non “tomazzo”…
DV: Ma questo sembra uno dei mattoni posati sulle fondamenta dove “riposa” qull’infame di Turiddu…
S: Stiamo per incominciare la recensione di questo famoso romanzo fantasy. Suvvia…
DV: Va bene, signor Esse. Dicevo… questo “libro”…
S: Non faccia il gesto delle virgolette!
DV: Recensione scritta fu!
S: Allora proceda!
DV: Questo “libro” scritto da Tolkien, un picciotto inglese del secolo scorso, è piuttosto articolato. Dato che questa rubrica comincia ad essere seguita da un crescente quanto silenzioso pubblico (di cui, professionalmente, apprezzo la seconda qualità), mi sono fatto persuaso che a raccontarlo in due dovevamo essere. Feci quindi al signor Esse una proposta che non poteva rifiutare. Forza, incominciamo l’interrogatorio.
S: L’intervista.
DV: Deformazione professionale fu.
S: Don Vito, come lei ha giustamente detto, “Il signore degli anelli” è un testo molto articolato. Contiene tante storie legate ai diversi personaggi. Diciamo che Tolkien disegna un piccolo mondo abitato da popoli differenti per aspetto, cultura, linguaggio. Ma qual è la trama che unisce tutti questi ingredienti?
DV: E’ una storia di lotta per il potere. C’è il simbolo di questo potere rappresentato da un anello. Per possederlo scoppia una vera e propria guerra che mette famiglia contro famiglia…
S: …famiglia?
DV: E c’è un fitusissimo capofamiglia che li vuole schiacciare tutti e si allea con un altrettanto infame stregone il quale assolda un esercito di killer per mandare a zampe all’aria tutti gli altri.
S: Provi a spiegarlo senza adoperare il suo linguaggio… uh?… professionale…
DV: Insomma. Tolkien descrive questa Terra di Mezzo. Vi abitano diverse famiglie…
S:… diversi popoli. Quali?
DV: Ci sono gli uomini, i mezz’uomini…
S:… gli hobbit.
DV: Sì, quelli. Poi i quaqquaraqquà.
S: Quello è un altro romanzo.
DV: Ci sono anche gli Elfi, i Nani, gli stregoni. Per citare i principali. Costoro si alleano per distruggere l’anello del potere di cui sono venuti in possesso. Anticamente apparteneva al malvagio Sauron e gli serviva per soggiogare tutta la gente con la propria magia.
Di questo fetente sopravvive un occhio che cerca la fonte del suo potere e riesce ad organizzare una nuova invasione della Terra di mezzo, usando i propri emissari per andare a caccia dell’anello. Il romanzo racconta il viaggio di questo manipolo di eroi che passa in mezzo ad una vera epopea fino allo scontro finale. Nel romanzo c’è di tutto: passione, azione, avventura, tradimento, coraggio, viltà, follia.
S: Nella sua scorsa recensione, ho notato che lei dà anche consigli riguardo al linguaggio più o meno appropriato. Ha qualche osservazione da fare qui?
DV: No. E’ leggibile e rispettoso. Però non mi sarebbe piaciuto avere Tolkien alle mie dipendenze. Parla troppo.
S: Per concludere, ha ancora qualcosa da dire al suo pubblico?
DV: Sì. Leggeteviddu.
                                Esse
                                Don Vito Tanticchia