Le recensioni di Don Vito

Niente caffè per Spinoza

Fra tutti i libri che mi potevano capitare fra le mani (il mio fidato Alfrè si accorse che Gino il libraio non ci poteva pagare la rata mensile dell’assicurazione… -Che vai dicendo? – Ci disse con cipiglio, -Ma lo sai che a Don Vito certe notizie non garbano? E Gino che uomo di mondo jè, ci propose di passarci lo stesso quantitativo in libri), uno mi colpì.
“Niente caffè per Spinoza” s’intitola e io, sulle prime, una provocazione a mia credetti fosse.
Niente caffè per Spinoza… niente soldi per Don Vito! Cominciai a respirare non benissimo e la pressione mi salì. Poi cominciai a sfogliarlo e mi convinse. E la pressione mi scese.
È una storia che cattura per la semplicità con cui scorre. Racconta di una picciotta di Livorno, una certa Maria Vittoria, che trova lavoro presso un anziano professore di filosofia. Lei si occupa della cucina, della casa e, di tanto in tanto, deve leggergli i brani che lui stesso le indica. Il professore ha perso la vista, ma la lucidità con cui riesce a trasferire nella vita quotidiana i concetti filosofici che Maria gli legge, aiuta la ragazza a riprendere in mano la propria vita.
Si tratta di uno scambio reciproco. Anche Maria porta con le sue domande, la sua curiosità,  il suo senso pratico, nuova linfa al pensiero del professore.
Il tutto immerso in una Livorno piena di colore, di personaggi arguti che lasciano trasparire la propria umanità e permettono al lettore di confrontarsi/scontrarsi con essa.
Questo romanzo scritto da Alice Cappagli, esce per Giulio Einaudi Editore. E ho già  detto troppo.
Leggetevillo.
Don Vito Tanticchia